Questa seconda opera murale realizzata nel
2015 a Satriano di Lucania (PZ) dall'artista
Vincenzo Amodeo,
presidente dell'
associazione ArTer, in collaborazione con
Mariella Gagliardi, rende omaggio alla figura carnevalesca del Rumita e, in particolar modo, si ispira alla proiezione della cine-installazione, dal titolo "Alberi", di Michelangelo Frammartino nel 2013 presso il celebre centro di Arte Contemporanea MoMA (PS1) di New York.
I due artisti, dopo aver realizzato il murale intitolato
Il rumita struscia ai portoni chiedendo l'elemosina, incoronano (artisticamente parlando, ndr) questa suggestiva maschera
con un altro dipinto che suggella la
nuova e rivoluzionaria interpretazione storica della figura del
Rumita, in dialetto
U'Rumit (L'eremita).
La nuova corrente rinnova ed innova una tradizione secolare per non disperderla nel tempo e per garantirle una nuova vita con le future generazioni.
Fino agli anni 2000 il Rumita raffigurava il satrianese che, a causa della sua povertà ed indigenza, si rifugiava nel bosco attorno al paese per nascondersi e vivere, nella semplicità, immerso nella natura. Con l'arrivo della primavera, l'eremita si incamminava verso il paese per bussare alle singole porte e chiedere l'elemosina, completamente avvolto da edera per non essere riconosciuto. Oggi, invece, il Rumita viene accostato all'uomo che ritorna alle sue origini primordiali riscoprendo quel legame speciale con Madre Natura. Un uomo che ama e rispetta la natura; un uomo che abbandona le "colate di cemento", tipico delle città in via di sviluppo, cercando di contrastarle con la messa a dimora di nuovi alberi; un uomo che si immerge e si rifugia (come simbolo di protezione) nella natura abbandonando la città con quel ritmo di vita frenetico, a tratti convulso; un uomo che con l'arrivo della primavera e, di conseguenza, con il risveglio della natura, ne esalta la bellezza festeggiando e riversandosi allegoricamente per le strade del paese.
Da qui la suggestiva immagine della foresta che cammina, avanza ed invade le vie di Satriano durante il tradizionale carnevale. Il tutto fra riti, musiche e canti tipici locali.
Nell'opera, che potete ammirare in Corso Trieste, i due artisti hanno raffigurato un pubblico che segue la cine-installazione Alberi proiettata - in anteprima mondiale - nel buio della cupola del MoMa PS1 nel 2013, in occasione del Tribeca Film Festival e della Giornata Mondiale della Terra.
La caratteristica di questo filmato di 28 minuti, girato ad Armento, è la mancanza di un "inizio" ed una "fine". Il video, infatti, viene riprodotto in loop con una sequenza di immagini che possono essere ricollegate fra loro in qualsiasi momento dallo spettatore. La sequenza riscopre e rivalorizza un antico rito arboreo e la figura del Rumita che, col tempo e con le nuove generazioni, si stava "estinguendo".
Il regista ha inizialmente illustrato il bosco e il paese, successivamente, ha presentato come "nasce" l'uomo-albero e la sua camminata verso il paese e, infine, la sfilata per le vie.
Nel 2014 l'associazione Al Parco, che organizza ogni anno la manifestazione folkloristica, ha preso spunto dalla cine-installazione rivitalizzando la figura del Rumita e diffondendo la nuova interpretazione. Fra le varie novità anche l'introduzione dell'evento La foresta che cammina, uno dei momenti più suggestivi delle giornate di festa, in cui i Rumiti partono dal bosco Spera e si riversano nelle vie di Satriano con canti e balli tradizionali.
Associazione Al Parco: << Il regista per la prima volta, realizzando la sua opera artistica, ha vestito 100 Rumita tutti insieme per la scena finale. Noi abbiamo fatto diventare il cinema una tradizione introducendo la foresta che cammina con 131 Rumita - uno per ogni paese della Basilcata - caricando la maschera di nuovi significati. >>
A contorno di questa nuova interpretazione e per rimarcare il rispetto ambientale di cui il Rumita ne è diventano l'ambasciatore, la stessa associazione ha introdotto nuovi e rigorosi principi ecologici anche sull'organizzazione e gestione dell'intera manifestazione: dalla raccolta differenziata al divieto nell'uso di stoviglie monouso, dall'uso di prodotti gastronomici a km zero all'uso di carta promozionale riciclabile, e così via.
Con questa storica e rivoluzionaria operazione di innovazione e rinnovamento Satriano è riuscita a rispolverare e rivitalizzare con nuova linfa un'antica tradizione che stava rischiando di essere dimenticata per sempre.
Non potrebbe essere uno spunto per altre tradizioni ed altre comunità?