La nota statua di Pulcinella in bronzo, realizzata da Lello Esposito (Napoli, 1957) e donata alla città di Napoli nel 2012 (23 novembre), è alta un metro e venti e posa su un basamento in pietra installato sotto l'arco antico di vico Fico del Purgatorio, incrocio con via dei Tribunali. Per la sua conformazione si integra perfettamente con l'ambiente circostante a tal punto che, osservandola, si ha l'impressione che il busto bronzeo emerga dal lastricato basaltico della strada e che sia spuntato - magicamente - in concomitanza con la costruzione del vicolo.
Nell'arco di poco tempo dalla sua inaugurazione (23 novembre 2012), la statua è diventata una delle attrazioni più importanti del centro storico, oltre ad essere quella più fotografata e toccata. Infatti come accade per il seno di Giulietta a Verona anche la maschera di Pulcinella negli anni, con l'incessante flusso di turisti e passanti, ha subito un lento logorio. Dopo le consuete foto ricordo ogni visitatori si lascia trasportare dal misticismo che avvolge questa maschera e, come in un rito propiziatorio, le strofina il naso con la mano nella speranza di essere baciato dalla fortuna, così come narra una credenza popolare. Una "caccia alla buona sorte" che, con il passare del tempo, ha fatto venir meno il colore nero del naso lasciando il posto al colore del bronzo sottostante.
In fin dei conti chi è Pulcinella e cosa rappresenta?
La figura di
Pulcinella era nota fin dai tempi dell'Antica Roma: indicava una persona opportunista, sfrontata, chiacchierona e perennemente affamata. Con l'avvento del Cristianesimo sparì per poi ricomparire nella metà del 1500, grazie all'attore
Silvio Fiorillo, diventando un personaggio teatrale
nella commedia napoletana. Fiorillo prese spunto da un contadino di Acerra,
Puccio d'Aniello (in napoletano,
Pulecenella), che si unì come "buffone" ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese, e ha sempre rappresentato colui che, nonostante le varie avversità della vita, riesce sempre a cavarsela con un sorriso, sbeffeggiando pubblicamente i potenti di turno e svelando i loro intrighi/segreti (da qui, il famoso detto "Il segreto di Pulcinella", ndr).
Negli anni la maschera è diventata un simbolo di identità locale, fortemente radicata nella cultura popolare e con una lunga e storica tradizione; rappresenta anche l'incarnazione dello spirito di Napoli e dei napoletani con tutte le sue sfaccettature e contraddizioni: l'ironia, la visione della vita disincantata, l'esuberanza, il virtuosismo mimico e così via.
Lello Esposito, che oggi vive fra Napoli e New York, ha iniziato la sua carriera da giovanissimo rivendendo i suoi disegni in una bancarella di via Scarlatti. A distanza di anni, in quella stessa zona, presso le scuderie di Palazzo Sansevero, ha aperto uno degli atelier più importanti e visitati della Campania che attira ammiratori e curiosi da tutto il mondo.
Pulcinella rappresenta il soggetto più raffigurato dall'artista partenopeo. Il suo primo esemplare risale al 1973 ed era stato realizzato con ferro filato e DAS.