L'opera murale è stata dipinta dall'artista napoletano Corrado Teso in occasione del 145° anniversario della nascita di uno dei tenori più famosi ed amati a livello nazionale ed internazionale: Enrico Caruso.
L'intervento artistico nel quartiere San Carlo all'Arena è stato commissionato e sponsorizzato dall'Amministrazione Comunale, e ha rappresentato un'occasione originale per celebrare un talento ancora oggi ricordato con affetto dall'intera comunità partenopea.
Il suo talento iniziato da autodidatta si è perfezionato nel tempo portando quella voce e quel timbro particolare sull'Olimpo dei tenori internazionali.
Nonostante alcuni fallimenti iniziali la sua carriera è stata tutta in ascesa: ha lavorato con grandi maestri come Puccini, Mascagni, Lombardi o Leoncavallo; si è esibito in varie tournée sui palcoscenici dei teatri di tutto il mondo (America latina, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Inghilterra, al Metropolitan di New York etc..), oltre - ovviamente - quelli italiani: Massimo (Palermo), Costanzi (Roma), Scala (Milano). Ha recitato nella Bohème (nella parte di Rodolfo, ndr), Tosca e Manon Lescaut (versione di Massenet), Rigoletto, Mefistofele, Pagliacci, Lucia, Traviata e nell'Aida. Solo per citarne alcuni.
E' stato il primo cantante napoletano a sfruttare l'avvento della nuova tecnologia ed incidere i suoi pezzi su disco.
Il suo rapporto con Napoli non è sempre stato idilliaco. Nel 1901 debuttò nella sua città con Elisir D'amore ma, durante lo spettacolo, venne contestato da una parte del pubblico. Un episodio che lo amareggiò e lo spinse a prendere la drastica decisione di non esibirsi più nella sua amata Napoli fino alla fine dei suoi giorni. Per l'occasione, e a seguito della sua decisione, scrisse un'altra canzone di successo: Addio mia bella Napoli.
L'opera murale è stata dipinta da Corrado Teso in piazza Ottocalli [1] , nella parete del commissariato di Polizia di Stato Stella-San Carlo nel giorno delle celebrazioni del 145° anniversario della nascita di questo straordinario tenore.
Una delle migliori interpretazioni che il pubblico ricorda è 'O sole mio, canzone scritta in napoletano nel 1898 da Giovanni Capurro e Eduardo Di Capua:
Approfondimenti
[1] Piazza Ottocalli: il nome della piazza deriva dal dazio che veniva pagato per poter entrare in città nell'anticità. La moneta coniata a Napoli ed utilizzata all'epoca era il "cavallo". Da qui il nome alla piazza: Ottocalli ("otto cavalli").RIPRODUZIONE RISERVATA - © Copyright, all rights reserved
Riferimenti /Ringraziamenti
Corrado Teso
Ringraziamo per il contributo anche:
nerobianco_settezero
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