Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta - Satka - Russia


Scritto da gea-staff
pubblicato il 31/01/2018 aggiornato il 20/05/2018
Autore: Solo
Categoria: street-art
Letture: 208 ( Aggiornato il: 23/11/2024 18:05 )
street-art
Credits: Solo

Il murale Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta (Don't change planet, change your planet) è stato dipinto dallo street artist romano Solo Satka, in Russia, durante la seconda edizione del festival di Street Art La mia Satka, svoltosi dal 24 al 31 maggio 2017.

L'intervento artistico rientrava in un progetto indipendente Un altro spazio sostenuto dal Fondo “Sobranie”, dal Consiglio svizzero per la cultura "Pro Helvetia" e dall'Istituto Italiano di Cultura di Mosca.
La sezione italiana del progetto è stata curata dalla storica dell'arte Simona Capodimonti con la collaborazione di Olga Strada, direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca.

Il tema dell'evento di quest'anno faceva perno sulla salvaguardia del nostro Pianeta, con una riflessione su ambiente ed ecologia e su cultura e tradizioni (locali).


Recensione, con tutti i dettagli, a cura di Simona Capodimonti ]

Satka è una cittadina situata nell'area meridionale dei Monti Urali, a circa 190 km da Chelyabinsk, in cui l'economia locale fa perno su estrazioni minerarie e produzione di mattoni refrattari. In questa zona è anche presente una delle cave più antiche di magnesite. E la stessa cittadina è balzata alla cronaca mondiale per la straordinaria e spettacolare pioggia di meteoriti caduta il 15 febbraio 2013, causando 400 feriti.


Recensione: Figli amici delle stelle, eroi di un sogno ad occhi chiusi. 
a cura di Simona Capodimonti, storica arte

<< Lo street artist italiano Solo, dopo aver attentamente studiato la realtà e la storia locale, sceglie di raffigurare un astronauta, pronto al decollo, negli istanti che lo precedono immediatamente. 

Il suo è un viaggio prima mentale e introspettivo che fisico. Infatti chiude gli occhi per trovare la concentrazione e raccogliere le energie che gli serviranno per affrontare quella missione straordinaria. 
E' vestito con tuta e casco, dove compare il nome SOLO in italiano e russo e la frase in russo “Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta” vuole significare che non serve fuggire altrove per affrontare i problemi, ma occorre cambiare il modo di vedere e gestire le cose. 
Sul casco appare il logo di un cane, fedele amico di tante avventure dell'uomo anche spaziali, il cui nome scopriamo essere Akira, scritto sotto l'occhio a formare mimeticamente le ciglia. Si tratta di una citazione del genere animale ma anche di una nota autobiografica in memoria della cagnetta dell'artista recentemente scomparsa e che ha deciso di rappresentare per la prima volta come un saluto memorabile. 

Il significato vuole essere che nello spazio l'uomo non va solo grazie alla scienza e alla tecnica, ma anche alla volontà ai sentimenti umani che hanno un nome pieni di  significato: passione, amore e amicizia. 
L'astronauta non è solo un pilota super addestrato per portare a termine una missione speciale ma è soprattutto un individuo che porta con sé nello spazio emozioni e sentimenti, sia individuali che collettivi di tutto il genere umano, e in quel significativo gesto di chiudere gli occhi pochi istanti prima di lasciare la terra è così umano, prima di diventare l'eroe tanto famoso agli occhi del mondo. Ha già iniziato un viaggio mentale e introspettivo prima ancora di quello fisico.

Il messaggio che l'artista sceglie di lanciare sul muro a Satka è “Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta” che indica che non serve fuggire altrove per affrontare i problemi, ma occorre cambiare il modo di vedere e gestire le cose sia in maniera singola che collettiva, come affrontare le varie questioni ambientali e darci regole condivise per non inquinare contro il surriscaldamento globale del pianeta, o sociali per una più equa ridistribuzione del reddito contro la povertà e la fame nel mondo o per sanare i conflitti tra popoli. Tutti noi siamo chiamati al cambiamento, nessuno escluso, e ad evolverci tutti insieme in meglio; ognuno può fare la differenza. Cambiando il punto di vista proviamo a metterci nei panni degli altri e a staccarci dal solito modo di affrontare le cose. In fondo “dall'alto i problemi sembrano più piccoli”, citando Paolo Nespoli astronauta italiano, che racconta in un libro le lezioni imparate nello spazio. Non si può più essere gli stessi tornando con i piedi per terra, dopo aver visto l'immensità e la perfezione del cosmo e l'eroe astronauta che è rientrato tra gli umani diventa il primo testimone del cambiamento e il messaggero di pace, rispetto e amore universale.    


Solo - molto noto in Italia e all'estero anche per aver lavorato per alcuni brand della moda di successo - è solito rappresentare supereroi con sentimenti comuni, li raffigura mentre piangono, si innamorano, o sono in preda a crisi. Se osserviamo bene l'astronauta ci accorgiamo dalle labbra carnose e incarnato roseo che è donna, come del resto la creazione per antonomasia!  

L'interpretazione è che la donna astronauta di Solo rappresenta la ricerca scientifica mentre la donna cigno di Diamond, sul muro vicino, incarna la luce della conoscenza, e che insieme incontrandosi rappresentano il progresso dell'intera umanità, come portatrici di un sentimento di amicizia e un messaggio di pace. 

Come Diamond anche Solo ha deciso di rappresentare il viaggio dell'eroe, di colui che intraprende un percorso a ostacoli verso la scoperta dell'ignoto, la conoscenza, il superamento dei suoi limiti e paure per aprirsi ad una dimensione più ampia e universale. 
Entrambi i murales invitano l'osservatore ad una una riflessione ecologica sul rispetto dell'eco-sistema naturale e spaziale. 

Una curiosità..
Si è soliti chiedere agli astronauti di scegliere una canzone preferita da ascoltare nel momento che precede il lancio per rilassarsi e concentrarsi. Questa volta abbiamo scelto come colonna sonora ai murales della sezione italiana del festival, la canzone italiana degli anni Settanta di Alan Sorrenti
“Noi siamo figli delle stelle...eroi di un sogno....non ci fermeremo mai per niente al mondo”. In tale occasione è proprio il caso di aggiungere...figli e figlie...amici e amiche delle stelle...

Che il viaggio abbia inizio... >>




Simona Capodimonti
storica dell'arte e curatrice 
Sezione italiana arte urbana in “La mia Satka”, secondo festival di Street art a Satka in Russia, in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura a Mosca e la sua direttrice Olga Strada.


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Riferimenti /Ringraziamenti

Pioggia di meteoriti - 15 Febbraio 2013 (video)

Scopri l'inedito Comunicato stampa (integrale) a cura di Simona Capodimonti (PDF)

Scopri i dettagli dell'opera di Diamond Satka: recensione a cura di Simona Capodimonti

Ringraziamo per il contributo anche:

Simona Capodimonti

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Se in zona sono previste visite guidate "autorizzate" vi consiglio vivamente di prenotarle per una full immersion fra colori, informazioni e curiosità (alcune volte trovate i loro banner in questa pagina).
La maggior parte delle associazioni investono le quote dei biglietti per finanziare e sostenere ulteriori progetti di riqualificazione artistica urbana.
Quindi, approfittatene!

PS: Ovviamente non dimenticatevi di seguire l'artista o chiedere ulteriori dettagli e/o curiosità direttamente a lui! >>
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