Satka è una cittadina situata nell'area meridionale dei Monti Urali, a circa 190 km da Chelyabinsk, in cui l'economia locale fa perno su estrazioni minerarie e produzione di mattoni refrattari. In questa zona è anche presente una delle cave più antiche di magnesite. E la stessa cittadina è balzata alla cronaca mondiale per la straordinaria e spettacolare pioggia di meteoriti caduta il 15 febbraio 2013, causando 400 feriti.
Recensione: Figli amici delle stelle, eroi di un sogno ad occhi chiusi.
a cura di Simona Capodimonti, storica arte
<< Lo street artist italiano Solo, dopo aver attentamente studiato la realtà e la storia locale, sceglie di raffigurare un astronauta, pronto al decollo, negli istanti che lo precedono immediatamente.
Il suo è un viaggio prima mentale e introspettivo che fisico. Infatti chiude gli occhi per trovare la concentrazione e raccogliere le energie che gli serviranno per affrontare quella missione straordinaria.
E' vestito con tuta e casco, dove compare il nome SOLO in italiano e russo e la frase in russo “Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta” vuole significare che non serve fuggire altrove per affrontare i problemi, ma occorre cambiare il modo di vedere e gestire le cose.
Sul casco appare il logo di un cane, fedele amico di tante avventure dell'uomo anche spaziali, il cui nome scopriamo essere Akira, scritto sotto l'occhio a formare mimeticamente le ciglia. Si tratta di una citazione del genere animale ma anche di una nota autobiografica in memoria della cagnetta dell'artista recentemente scomparsa e che ha deciso di rappresentare per la prima volta come un saluto memorabile.
Il significato vuole essere che nello spazio l'uomo non va solo grazie alla scienza e alla tecnica, ma anche alla volontà ai sentimenti umani che hanno un nome pieni di significato: passione, amore e amicizia.
L'astronauta non è solo un pilota super addestrato per portare a termine una missione speciale ma è soprattutto un individuo che porta con sé nello spazio emozioni e sentimenti, sia individuali che collettivi di tutto il genere umano, e in quel significativo gesto di chiudere gli occhi pochi istanti prima di lasciare la terra è così umano, prima di diventare l'eroe tanto famoso agli occhi del mondo. Ha già iniziato un viaggio mentale e introspettivo prima ancora di quello fisico.
Il messaggio che l'artista sceglie di lanciare sul muro a Satka è “Non cambiare pianeta, cambia il tuo pianeta” che indica che non serve fuggire altrove per affrontare i problemi, ma occorre cambiare il modo di vedere e gestire le cose sia in maniera singola che collettiva, come affrontare le varie questioni ambientali e darci regole condivise per non inquinare contro il surriscaldamento globale del pianeta, o sociali per una più equa ridistribuzione del reddito contro la povertà e la fame nel mondo o per sanare i conflitti tra popoli. Tutti noi siamo chiamati al cambiamento, nessuno escluso, e ad evolverci tutti insieme in meglio; ognuno può fare la differenza. Cambiando il punto di vista proviamo a metterci nei panni degli altri e a staccarci dal solito modo di affrontare le cose. In fondo “dall'alto i problemi sembrano più piccoli”, citando Paolo Nespoli astronauta italiano, che racconta in un libro le lezioni imparate nello spazio. Non si può più essere gli stessi tornando con i piedi per terra, dopo aver visto l'immensità e la perfezione del cosmo e l'eroe astronauta che è rientrato tra gli umani diventa il primo testimone del cambiamento e il messaggero di pace, rispetto e amore universale.
Solo - molto noto in Italia e all'estero anche per aver lavorato per alcuni brand della moda di successo - è solito rappresentare supereroi con sentimenti comuni, li raffigura mentre piangono, si innamorano, o sono in preda a crisi. Se osserviamo bene l'astronauta ci accorgiamo dalle labbra carnose e incarnato roseo che è donna, come del resto la creazione per antonomasia!
L'interpretazione è che la donna astronauta di Solo rappresenta la ricerca scientifica mentre la donna cigno di Diamond, sul muro vicino, incarna la luce della conoscenza, e che insieme incontrandosi rappresentano il progresso dell'intera umanità, come portatrici di un sentimento di amicizia e un messaggio di pace.
Come Diamond anche
Solo ha deciso di rappresentare il
viaggio dell'eroe, di colui che intraprende un percorso a ostacoli verso la scoperta dell'ignoto, la conoscenza, il superamento dei suoi limiti e paure per aprirsi ad una dimensione più ampia e universale.
Entrambi i murales invitano l'osservatore ad una una riflessione ecologica sul rispetto dell'eco-sistema naturale e spaziale.
Una curiosità..
Si è soliti chiedere agli astronauti di scegliere una canzone preferita da ascoltare nel momento che precede il lancio per rilassarsi e concentrarsi. Questa volta abbiamo scelto come colonna sonora ai murales della sezione italiana del festival, la canzone italiana degli anni Settanta di Alan Sorrenti:
“Noi siamo figli delle stelle...eroi di un sogno....non ci fermeremo mai per niente al mondo”. In tale occasione è proprio il caso di aggiungere...figli e figlie...amici e amiche delle stelle...
Che il viaggio abbia inizio... >>
Simona Capodimonti
storica dell'arte e curatrice
Sezione italiana arte urbana in “La mia Satka”, secondo festival di Street art a Satka in Russia, in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura a Mosca e la sua direttrice Olga Strada.