L'opera murale è stata realizzata dall'artista Teresa Podda, in collaborazione con Fausta Crissantu e Maria Grazia Piras, in una parete del Municipio del paese come tributo all'incontro, svoltosi il 25 novembre 2017, fra la comunità orgolese e l'avvocato Abdelaziz Essid, premio Nobel per la pace 2015. Un incontro importante e storico per tutto il paese, promosso dall'Ordine provinciale degli avvocati di Oristano, dal Rotary Club di Macomer e dall'amministrazione guidata dal sindaco Dionigi Deledda. L'evento, conclusosi con il conferimento della cittadinanza onoraria all'avvocato, è stato coordinato dall'assessore Nicola Garippa (socio del Rotary Club di Macomer).
L'intervento artistico è stato realizzato da un bozzetto disegnato per l'occasione dal noto artista senese Francesco Del Casino. Un bigliettino da visita prestigioso che sancisce l'ingresso ufficiale nel Comune del Paese dei Murales: Orgosolo. Un bellissimo riconoscimento "istituzionale" per un artista tanto caro all'intera comunità e un chiaro messaggio in difesa della democrazia e dei diritti umani contro ogni forma di di guerra e terrorismo.
L'intervento artistico è stato realizzato da un bozzetto disegnato per l'occasione dal noto artista senese Francesco Del Casino. Un bigliettino da visita prestigioso che sancisce l'ingresso ufficiale nel Comune del Paese dei Murales: Orgosolo. Un bellissimo riconoscimento "istituzionale" per un artista tanto caro all'intera comunità e un chiaro messaggio in difesa della democrazia e dei diritti umani contro ogni forma di di guerra e terrorismo.
Varie le similitudini fra i due episodi storici. Così come la storica rivolta di Pratobello vide protagonista un'intera comunità, incluso donne e bambini, la rivoluzione dei gelsomini, soprannominata così perchè il gelsomino è il fiore simbolo della pace, ha visto scendere in piazza (10 gennaio 2011) un intero popolo con tutte le estrazioni sociali: studenti, disoccupati, avvocati etc.. Tutti indistintamente uniti in difesa dei propri diritti e della democrazia contro i soprusi di uno Stato (regime) autoritario.
La rivolta di Pratobello fu scatenata a seguito dalla decisione dello Stato centrale che, identificando il banditismo nella pastorizia, considerava l'intera zona "problematica". Con l'intento di allontanare la popolazione dalla tradizione pastorale venne avviato un Piano di Rinascita che mirava ad innescare un processo di industrializzare in tutta l'isola. Nello specifico, per la zona di Pratobello, il piano prevedeva la militirizzazione dell'area sottraendo le terre alla popolazione (destinate prevalentemente al pascolo, ndr). Una tradizione e un'identità popolare messe a repentaglio e a rischio "estinzione". La rivoluzione dei gelsomini, innescatasi in un contesto più ampio conosciuto come la primavera araba, nacque dall'insofferenza ed esasperazione di un popolo contro il regime, quello di Zine El Abidine Bel Ali, caratterizzato dalla mancanza di libertà, repressione, corruzione, disoccupazione, una crescente inflazione dei beni primari (pane, farina etc ..) e una classe dirigente e politica che pensava esclusivamente ad un arricchimento personale.
Un'altra importante similitudine è rappresentata dall'atteggiamento dei militari. Così come a Pratobello i militari inviati per reprimere le rivolta fraternizzarono con la popolazione e, in talune circostanze, la incitarono nel prosieguo della protesta, anche durante la rivoluzione dei gelsomini l'esercito, dopo una fase iniziale neutrale, divenne determinate nel processo di democratizzazione del paese contribuendo alla caduta del presidente Ben Alì (condannato anche lui per corruzione e frode, ndr). Rachid Anmar, capo di stato maggiore delle forze armate, ad esempio, rifiutò l'ordine del regime di sparare sui manifestanti e - per questa ragione - venne destituito ma, nonostante tutto, l'esercito continuò a "fraternizzare" con i manifestanti.
A differenza della rivolta di Pratobello che fu sì incisiva e determinante ma, allo stesso tempo, non violenta, quella dei Gelsomini, dopo le prime manifestazioni e mobilitazioni subì una repressione cruenta da parte del regime che portò decine di morti e feriti.
Nell'opera murale, fra bandiere sarde e tunisine, è possibile riconoscere un popolo in rivolta unito in difesa dei propri diritti e della democrazia contro la guerra e il terrorismo.
Fra i vari slogan simbolici spicca quello orgolese, raffigurato anche in uno storico murale, che cita: concimi non proiettili.
Un altro dettaglio che attira l'attenzione è il nome del giorvane tunisino simbolo della rivoluzione dei gelsomini, Mohamed Bouazizi. Un ambulante che per protesta, nel dicembre del 2010, si diede fuoco davanti la sede del governatoriato di Sidi Bouzid in seguito al sequestro della propria merce da parte delle autorità. Fu la scintilla che scatenò, e motivò, la rivolta.
Abdelaziz Essid, a cui la comunità orgolese ha riconosciuto la cittadinanza onoraria, è stato uno dei componenti di quel gruppo di Associazioni e Istituzioni che, nel 2011, contribuì a ripristinare la democrazia nel Paese africano. Un avvocato che, nel 2015, per il suo impegno civile e sociale è stato insignito del Premio Nobel per la Pace.
Da oggi questo simbolico murale accoglierà cittadini e rappresentanti delle varie istituzioni all'ingresso del Municipio. Un riconoscimento "istituzionale" importante anche per l'artista, amato ed apprezzato dall'intera comunità, autore del bozzetto dalle linee e forme inconfondibili: Francesco Del Casino. Un chiaro messaggio in difesa della democrazia e dei diritti umani, contro ogni tipologia di guerra e contro ogni forma di terrorismo.
L'inaugurazione del nuovo murale é avvenuta nel giorno dello storico incontro istituzionale, sabato 25 novembre 2017, fra la comunità orgolese e Maitre Abdelaziz Essid, rappresentante del "Quartetto per il dialogo nazionale tunisino" insignito del Nobel per la pace nel 2015. L'evento promosso dall'Ordine provinciale degli avvocati di Oristano, rappresentati dall'avvocato Antonello Spada, dal Rotary Club di Macomer rappresentati dal Presidente Antonio Manconi, è stato coordinato con cura da Nicola Garippa, assessore comunale del comune di Orgosolo e socio del Rotary Club di Macomer.
<< Il nostro Comune è differente >>.
Con queste parole Teresa Podda ha ufficializzato e pubblicizzato il nuovo murale appena ultimato (24 novembre). E prosegue con un riferimento alla location: << Da oggi è diventa a tutti gli effetti l’entrata al Comune del Paese dei Murales. >>
<< Un GRAZIE - continua Teresa - al Prof. Francesco Del Casino per la sua ETERNA disponibilità nei nostri confronti. Un suo Murales per immortalare un evento organizzato dall’attuale Amministrazione Comunale capeggiata dal Sindaco Dionigi Deledda, per dare una onorificenza al Nobel per la Pace 2015, l’avvocato tunisino Essid. Da domani sarà insignito dalla cittadinanza onoraria presso il Comune di Orgosolo. >> E conclude con: << Pratobello 1969 - Rivoluzione dei Gelsomini 2011. Due storie, lo stesso pensiero: Libertà del popolo dai soprusi, a dimostrazione che un Popolo Unito può!!! >>
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Riferimenti /Ringraziamenti
Teresa Podda ( Facebook - Geatracks )Francesco Del Casino
Scopri i dettagli della Rivolta di Pratobello (giugno 1969)
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