L'opera muraria realizzata nel 1977-78 dal professore senese Francesco Del Casino ad Orgosolo in onore di uno dei poeti in lingua sarda più importanti di fine Ottocento: Giuseppe Mereu (Tonara, 14 gennaio 1872 – 11 marzo 1901), detto Peppino.
Il murale raffigura il giovane poeta mentre, con il braccio sollevato, cantava per la Sardegna le sue poesie cariche di passione ed impeto. I versi citati nella parete sono un estratto di uno dei tre componimenti epistolari di Peppino rivolti ad un suo amico dal titolo A Nanni Sulis (II):
o'in die s'ispina si nàt rosa:
si pagat su piuer pro farina.
Sa limba de s'infamia velenosa
si una rosa b'hat gentil'e bella,
ti la dipinghet fea e ispinosa. >>
tradotta:
paghiamo la polvere come farina.
Se una rosa è gentile e bella,
le lingue velenose la dipingono brutta e spinosa.>>
In questa parte della lettera Peppino si scagliava contro i carabinieri che, invece di proteggere i più deboli dalle varie angherie, spesso, si piegavano ai giochi di potere delle classi dominanti. Fra le tante riflessioni si domandava perchè costoro mettevano dietro le sbarre il povero che rubava per fame e miseria invece di arrestare i ladri, i corrotti e i padroni senza scrupoli che commettevano vari reati.
Da questi versi è nata anche una famosa canzone, conosciuta tutt'oggi, scritta da Nicolò Rubanu, leader del Gruppo Rubanu Orgosolo, nel 1974 dal titolo Deo no isco, sos carabineris.
Nonostante siano passati tanti anni e i tempi siano cambiati non credete che, sotto forme diverse, questi versi siano ancora di forte attualità?
<< In realtà - ci confida il professore - questo murale, realizzato ad Orgosolo, non è il primo dedicato a Peppino Mereu. Qualche anno prima, sul muro di una vecchia casetta che si trovava in pieno centro nel corso di Orgosolo, fu dipinto un murale con la stessa scritta. Detto con molta franchezza, era migliore di quest'opera ma, dopo due o tre anni, il proprietario della casa preferì buttare giù tutto e, invece di un intelligente restauro, dipingere il solito parallelepipedo. >> E aggiunge, con rammarico: << Fu un vero peccato! Anche perchè quel murale fu caratterizzato da una lunga gara poetica fra tre persone che sapevano a memoria quasi tutto il repertorio di Peppino. E solo dopo molto tempo fu deciso quale frase citare. >>
Qualche anno più tardi, nel 1982, lo stesso Francesco Del Casino venne chiamato nel paese natio del poeta per realizzare, in collaborazione con Bastiano Manca, che in quegli anni lavorava a Tonara, un murales di oltre 30 metri in onore di Peppino. Un'opera scomparsa circa 15 anni fa ma riportata in vita, qualche settimana fa, dall'artista pisano Francesco Moretti (Giugno 2017).
In omaggio a questo amato ed illustre poeta, dalle idee socialiste, nel 1976 Tonara ha istituito la prima grande festa paesana che oggi, a distanza di anni, è conosciuta da tutti come la Sagra del torrone.
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Riferimenti /Ringraziamenti
RiferimentiTonara: rivive lo storico ed amato murale dedicato a Peppino Mereu
Fonte
Teresa Podda (foto) - Facebook - Geatracks
Francesco Del Casino
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