Il famoso mito del Paese della Cuccagna era molto radicato nell'antichità quando, a regnare, erano carestia e fame. Nel Medioevo, infatti, si narrava di un luogo in cui il cibo abbondava e dove ogni essere che riusciva a raggiungerlo poteva sfamarsi fino ad esplodere.
Con il passare degli anni il mito, trasformato anche in favola (Fabliau de Cocaigne - Ferecrate), ha subito delle "mutazioni" presentando il paese come un luogo in cui ci si poteva cibare di prelibatezze che un povero non avrebbe mai potuto vedere nel proprio piatto, tipo: carne, pesce, dolci e vino in abbondanza. Oltre ad oggetti come abiti ed oggetti preziosi.
Negli anni a seguire artisti e letterati di tutto il mondo hanno, in un modo o nell'altro, illustrato il mito prendendo spunto dallo spaccato della propria epoca. In alcuni casi anche con un'ironia pungente, come - ad esempio - fece Bosch. Persino Giovanni Boccaccio diede una propria interpretazione descrivendo il paese di Bengodi nel Decameron (III novella - VIII giornata).
Visti i tempi in cui viviamo, il mito sembra essere tornato in auge. Ed è stato uno degli street artist più pungenti del panorama internazionale, BLU, ad presentare una nuova interpretazione, durante la manifestazione Draw the line 2017 a Campobasso.
Foto Carolina Silvestri
Partendo dall'alto (I Livello), Blu ha dipinto una
giostra d'oro che "abbindola" i
pochi eletti della società capitalistica: ricchi e potenti (sceicchi, re e regine, finanzieri, banchieri etc..). Nella giostra sono messi in evidenza banconote sparse, lingotti, beni di lusso (ville, limousine, yacht, moto ..) e mezzi militari, come elicotteri e carri armati, simboli di potere e controllo. Ovviamente l'accesso alla giostra, opportunamente recintata, è controllata dalla presenza di un esercito armato schierato per l'occasione. Una rigida selezione screma coloro che possono e non possono entrare. La
gente comune, dipinta in rosso, viene respinta e bloccata con qualsiasi mezzo, anche con la violenza.
Scendendo di un livello (II), sotto la giostra, l'artista ha dipinto un
mondo sommerso dove regna
oppressione e schiavismo: migliaia di persone, sfruttate, lavorano muovendo gli ingranaggi alla base della giostra stessa per sopravvivere e, soprattutto, per arricchire e far divertire i
pochi eletti.
Un meccanismo che, oltre a sfruttare il popolo, produce - in modo silente - tonnellate di materiale inquinante, incluso quello radioattivo, che danneggia e distrugge l'ambiente (III Livello).
Nell'opera balzano subito all'occhio i tre colori predominanti: il
giallo, simbolo del lusso sfrenato (primo livello), il
rosso, simbolo dell'oppressione e schiavismo (secondo livello), e il
grigio/nero, simbolo di distruzione (terzo livello).