Dente di leone - Castel Gandolfo Street Art Festival


Scritto da gea-staff
pubblicato il 16/02/2017 aggiornato il 17/02/2017
Autore: Morden Gore
Categoria: street-art
Letture: 1188 ( Aggiornato il: 23/11/2024 19:05 )
street-art
Credits:

La bellissima opera di Morden Gore, presso la scalinata del sottopasso Chateauneuf du Pape di Castel Gandolfo, per il Castel Gandolfo Street Art Festival.

L'evento nasce su iniziativa del Comune di Castel Gandolfo che ha aderito al progetto Arte e Città a Colori di Franco Galvano con la collaborazione del Country Club Castelgandolfo, la direzione artistica dell'associazione culturale Progetti Smarriti e il supporto di FARE Castelli.

L'arte dello street artist maceratese fa perno su quella "ribellione pacifica" espressa e manifestata attraverso graffiti e pittura; un'arte intesa come strumento di denuncia e protesta sociale o come veicolo di messaggi contro un sistema. La maggior parte dei soggetti raffigurati nelle sue opere rappresentano uomini e donne di paesi martoriati da guerre, miserie, distruzione e disperazione. E i suoi interventi a Castel Gandolfo seguono questo filone, infatti sono ispirati al tema Immigrazione e accoglienza. Due opere, collegate fra loro, realizzate per omaggiare gli immigrati e porre l'attenzione sul loro viaggio ricco di speranza e sogni.

Come sei approdato al Castel Gandolfo Street Art Festival?
<< Mi ha contattato Simona Albani di Progetti Smarriti, l’ente che ha curato la direzione artistica del festival organizzato da Arte e città a colori. >>

Come mai hai scelto il tema dell'immigrazione e accoglienza?
<< E’ una tematica che porto avanti da tempo. Le rivolte avvenute quasi all’unisono nell’Africa del nord, la caparbietà delle donne africane e mediorientali, sono le tematiche che oggi mi spingono a creare.
L’uomo è costantemente in guerra, a volte vera, reale, devastante, altre volte mentale, metafisica, cercata. Ha bisogno della guerra per colmare il vuoto che si crea per mancanza d’amore. Solo la donna può colmare questo vuoto, scendendo anch’essa in guerra, lottando per cambiare le costrizioni a cui è sottoposta. Sognando una nuova primavera, una nuova alba, un nuovo mondo. Ho voluto omaggiare quella parte di donne a cui è affidata questa sfida. Donne arabe e africane, colte nello sguardo più sognante e combattivo da cui traspare la consapevolezza della rivoluzione come unica arma di cambiamento culturale. Rivoluzione come arma d’istruzione. >>

Hai dato un nome alla tua opera? A cosa ti sei ispirato?
<< Per quest'opera ho scelto il nome di Dente di leone e vi e' rappresentata una storia di tutti i giorni. E' la natura che fa si che gli esseri viventi migrino per cercare luoghi migliori in cui vivere o perlomeno sopravvivere. Solo gli esseri umani provano ad interrompere questo flusso, non rendendosi conto che la natura avrà sempre la meglio. E’ la speranza di una bambina che soffia su un dente di leone i cui petali si trasformano in uccelli migratori che a fatica attraversano il mare per arrivare sulle coste europee. >>

Hai dipinto un uomo in tre fasi diverse..
<< No, in realtà sono tre uomini diversi, ed esistono veramente. Sono stati estratti da uno scatto fotografico di Simone Cerio. >>

E quel turbante celeste?
<< In tutta l'opera ho optato per un colore predominante azzurro, perchè azzurri sono asciugamani che vengono distribuiti nei centri d’accoglienza siciliani. Era un dettaglio che mi aveva colpito e l'ho voluto evidenziare. >>

In quanto tempo hai realizzato le tue opere?
<< Entrambe le opere sono state realizzate in 4 giorni, lavorando intensamente giorno e notte. >>

Quali tecniche hai usato?
<< In ordine cronologico: spray per la traccia, rullo per le grandi campiture e pennello per i dettagli. >>

Qual è stata la reazione della gente mentre dipingevi?
<< Sono passati tanti gruppi di turisti in visita alla città e alcuni di loro hanno deciso che tra le cose da immortalare di Castel Gandolfo ci fosse anche un writer incappucciato tutto zozzo di vernice che dipingeva con pennelli e rulli. >>

Qualche curiosità o aneddoto particolare?

<< Ho conosciuto Gianfranco, un poeta di strada che mi ha recitato i suoi sonetti in romanesco per almeno un’ora. E' un ex imbianchino mi ha anche aiutato a preparare il grigio di fondo che non riuscivo a rifare uguale per correggere degli sbagli che avevo fatto sulla traccia. Non puoi dire di conoscere Castel Gandolfo se non hai incontrato Gianfranco! >>.

Progetti futuri?
<< Sono un writer prima che un artista, programmo poco, vado colpisco e torno. Ho diverse proposte; valuto di volta in volta dove andare, dipende dalla serietà dei festival e degli organizzatori. >>

Qualche ringraziamento?
<< Ringrazio Alan Bianchi per l’aiuto e il supporto, davvero una grande persona. Simona per aver creduto in me e Francesco Galvano, l’organizzatore del festival che ha creduto in Simona! >>


Scorrendo la traccia potete visualizzare alcuni dettagli del murale..


Se in quest'opera, come descritta dallo stesso artista, abbiamo ammirato la migrazione vista con gli occhi di una figlia e di un padre (o fratello), scopri i dettagli dell'altra opera dipinta per il Festival nella pensilina del Terminal Bus: Syrian Woman Hope - Castel Gandolfo Street Art Festival.

Se vuoi conoscere i dettagli dell'iniziativa artistica leggi la traccia su Castel Gandolfo Street Art Festival.



Bella Morden Gore :) , complimenti per tutto!

Vorrei chiudere questa traccia con una bellissima frase che mi ha colpito curiosando nel sito di Morden Gore: "Un artista smette di essere tale nel momento in cui crede di esserlo".


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Riferimenti /Ringraziamenti

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<< Per ovvie ragioni negli articoli non vengono svelati tutti i dettagli delle opere.
Se in zona sono previste visite guidate "autorizzate" vi consiglio vivamente di prenotarle per una full immersion fra colori, informazioni e curiosità (alcune volte trovate i loro banner in questa pagina).
La maggior parte delle associazioni investono le quote dei biglietti per finanziare e sostenere ulteriori progetti di riqualificazione artistica urbana.
Quindi, approfittatene!

PS: Ovviamente non dimenticatevi di seguire l'artista o chiedere ulteriori dettagli e/o curiosità direttamente a lui! >>
Diego Magrì (gea-staff)
 
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