L'opera murale dipinta dalla crew di artisti Orticanoodles all'Arenella a Napoli in memoria di Giancarlo Siani, il cronista del Mattino ucciso dalla criminalità il 23 settembre del 1985.
In via Romaniello, all'Arenella (Napoli) è stato realizzato un murale per ricordare Giancarlo Siani, il cronista del Mattino ucciso dalla criminalità il 23 settembre del 1985, a soli 26 anni. Una vita stroncata per "bloccare", in particolare modo, le sue indagini contro gli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite del terremoto dell'Irpinia (1980) nei dintorni del Vesuvio.
L'opera, promossa dal fratello Paolo Siani e da Inward - Osservatorio sulla creatività urbana, è stata realizzata da Orticanoodles, una crew di artisti tra cui Wally e Alita.
Il muro usato dagli artisti è quello sotto l'abitazione del giornalista, una superficie lunga 38 metri; lo stesso muro che ha visto crescere la vittima fin dalla tenera età e che, nel lontano 85, ha assistito anche alla sua uccisione.
Ma come dice Paolo Siani, che dalla metà degli anni 80 si batte costantemente per mantenere vivi i ricordi, "purtroppo quel muro non parla". O meglio, non parlava.
Adesso, infatti, con questa iniziativa viene raccontata, come fosse un film, la storia della vita di Giancarlo. Un film raffigurato in 26 fotogrammi, uno per ogni anno di vita di Giancarlo, ricco di simboli, riferimenti e citazioni.
Benchè in quella via fosse già presente una targa in memoria del giovane giornalista, non sempre i passanti la leggevano e persino, in alcuni casi, neanche la notavano.
Con questo murale, invece, ogniqualvolta che qualcuno attraverserà questa strada non potrà non scorrere la vita di Giancarlo e ricordarsi di lui; vittima della spietatezza di alcuni sicari che lo hanno freddato con 10 colpi di pistola in testa.
I colori dominanti scelti dagli artisti sono il grigio, come riferimento alla carta stampata, e il verde, come verde era la sua amata Mehari ma, allo stesso tempo, simbolo di speranza e giustizia.
Mentre, per quanto riguarda simboli e citazioni, fra tanti, balzano subito agli occhi dell'osservatore:
- alcuni versi della canzone "Basto poco" di Vasco Rossi, il cantautore amato da Giancarlo ( E intanto il mondo rotola / E il mare sempre luccica / Domani è già domenica / E forse forse nevica );
- una frase di Alda Merini (La cattiveria è degli sciocchi, di quelli che non hanno ancora capito che non vivremo in eterno);
- una citazione di Alexis de Tocqueville (La democrazia è il potere di un popolo informato);
- una citazione di Wilbur Storey (È dovere di un giornale stampare le notizie e scatenare l'inferno)
- la macchina da scrivere Olivetti del giornalista;
- il suo nome scritto con i font utilizzati nei suoi articoli;
- la sua storica ed amata Citroen Mehari verde;
- la sua immagine con il simbolo della pace disegnato sul volto.
L'opera è stata inaugurata nell'anniversario della morte del giovane Giancarlo, il 23 settembre 2016 alle ore 9.30.
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Riferimenti /Ringraziamenti
Ringrazio Diego Magrì dello staff per il supporto in questa traccia.
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