L'occasione era un evento d'Arte Contemporanea promosso dall'associazione Boghes nelle
Necropoli Ipogeica loc. Jenn'e Xabisi (Genna Salixi), a Villa Sant’Antonio (OR).
Installazione: albero, libro d’artista, domus, fusi, scrittura su terra.
Materiali: lana lavorata a mano, spighe, steli di grano, paglia, lardiri, rami, legno, foglie, terra.
Il racconto che segue, e la relativa descrizione, è scritta direttamente dall'artista:
<<Un libro è un invito ad entrare in un luogo altro.
E’ una soglia dalle molteplici storie.
Un percorso.
I processi di lavorazione della lana come racconto della vita: Il cuore, la fibra, il bambino.
La prima fase dell’opera, “Su c’ORU”, sviluppa concettualmente le parole cuore e oro; su coru e s’oru.
La lana che scorre sul pettine si dirama come un flusso arterioso luminoso.
Il sole e la luna, avvolti dalle spirali dei cicli lunari, scandiscono il tempo sospeso della bellezza, di quel sublime utile alla contemplazione.
Un filo sottile e perfetto che ci lega alla vita, indissolubile e, al contempo, inutile e prezioso come l’oro.
E’ il primo tassello-metafora della società contemporanea basata sul consumismo della bellezza oggetto, la non osservazione del vivere la bellezza della luce che oltrepassa la materia per trasformarla in oro, come sinonimo di prezioso; è sempre quest’ultima che da forma alla materia disegnando e creando l’oggetto mentale pensato.
L’ultima fase del lavoro dell’artista.
S’Ena, è la fibra della lana, la seconda parte estratta durante la pettinatura, e sviluppa concettualmente le parole fibra e porta; s’ena e s’enna.
Corta e fibrosa. Rappresenta il lavoro, la quotidianità e sta nel mezzo.
E’ quella fase della vita che si mescola tra il piacere, il lavoro e il riposo; la costruzione fisica di un impegno, di un progetto.
E’ quel momento che oltrepassa la soglia di innumerevoli “aperture” mentali.
E’ l’artista che attraversa il suo fare, il suo processo creativo-evolutivo come metafora di un tessuto sociale-visivo.
Su Pipiu, è la morbidezza della lana.
La terza e ultima parte della pettinatura, sviluppata concettualmente con le parole bambino e capelli-peli; pipiu e piu.
Resta li, incastrata nel pettine come piccole nuvole bianche che dialogano tra loro.
E’ il riposo, il sogno, la nostra seconda vita.
Il ritorno, durante la fase del sonno, al grembo materno. Una sorta di morte-rinascita.
La prima “faccia” del cuscino si presenta come un tessuto semplice, la seconda “faccia” invece fa fuoriuscire l’imbottitura interna. I pensieri che fuoriescono dalla mente, il richiamo alla nuova vita che dall'interno si lega con l’esterno; la fase di germinazione dell’opera in nascita dell’idea-pensiero.
Nessuna fase è superiore ad un’altra, bensì sono una parte dell’altra e, completandosi vicendevolmente, stabiliscono nuovi intrecci di un tessuto sociale in evoluzione.>>
Vi proponiamo un video realizzato da Elis Soddeo, a cura dell'associazione Boghes, che documenta la realizzazione dell'installazione da parte dell'artista.
Approfondisci la conoscenza dell'artista e lasciati trasportare nel suo mondo artistico con le sue opere, il fascino delle tradizioni sarde e i suoi vari racconti. Leggi la scheda di Daniela Frongia.
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