Vhils è famoso per la sua tecnica di “scrostare” i muri e di realizzare ritratti anche su superfici "difficili" come ad esempio palazzi rovinati, diroccati e perfino fatti saltare in aria “ad arte”.
Con quest'opera Vhils ha messo in evidenza le sue grandissime capacità e abilità realizzando il murale più grande del mondo: alto come un palazzo di 10 piani e largo come un campo da calcio.
La sua "tela", stavolta, era rappresentata da 8 silos in cemento abbandonati nel porto di Catania che, dal 1960, definiscono lo skyline della città oltre all'Etna e alle cupole barocche.
L'artista portoghese ha dipinto il volto di un uomo che scruta, con uno sguardo intenso, l'orizzonte e il mare accogliendo le nave in ingresso nel porto.
Il suo sguardo "attraversa" il mediterraneo orientale in direzione della Grecia, Turchia, Cipro, Egitto, Giordania, Libano e le altre terre da dove sono partiti i popoli che hanno lasciato un'impronta nella Sicilia e nella sua cultura.
E il progetto non finisce qui!
L'idea di Vhils è ancora più maestosa e geniale.L'artista ha intenzione di realizzare, in Libano, un secondo grande ritratto che guarderà verso le coste siciliane e, in particolare, verso l'uomo dei Silos.
Uno scambio di sguardi che traccia una specie di "ponte" tra le civiltà.
Dicembre 2015
Fonti
Emergency Festival
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