Un intenso momento di devozione, fede, cultura e tradizioni centenarie che si fondono in una processione che non ha eguali.
Sant'Efisio, nato in una città dell'Asia Minore, visse all'epoca dell'Imperatore Diocleziano nel III sec. d.C.
Giovanissimo intraprese la carriera militare e, inviato in Italia per contrastare la diffusione del cristianesimo, la tradizione vuole che si convertì in seguito alla visione straordinaria di una croce splendente nel cielo che successivamente si impresse nel palmo della mano e sentendo la voce di Cristo che lo rimproverava per la sua missione sanguinaria.
Giunto in Sardegna, mentre i suoi soldati combattevano i barbari, Sant'Efisio si convertì al cristianesimo e ne divenne difensore, disobbedendo agli ordini di Diocleziano il quale ne comandò il martirio che avvenne il 15 gennaio del 303 d.C. nella prigione di Nora.
Il rito ha origine da un Voto del 1652 della Municipalità di Cagliari, oggi custodito presso l’Archivio storico, nel quale s’invoca l’intercessione di Sant’Efisio per far terminare la peste e ci si impegna a celebrare ogni anno e perpetuamente una Festa solenne.
Dal 1657 si ripete annualmente con una cerimonia solenne la Festa di Sant’Efisio, il Pellegrinaggio da Cagliari al luogo del martirio del Santo e i riti di scioglimento del Voto voluto dalla Municipalità di Cagliari.
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